BIO
La ricerca artistica di Matteo Nasini (Roma 1976) parte dallo studio del suono, per concretizzarsi in forme fisiche che analizzano in profondità e osservano la superficie della materia sonora e di quella plastica. Da questo ne deriva una pratica che si manifesta metodologicamente nelle installazioni sonore, nelle performance e nelle opere scultoree. Il suo lavoro è stato esposto a: MANIFESTA 13 (Marsiglia) Triennale (Milano) Maxxi, Macro, La Galleria Nazionale, Auditorium Parco della Musica (Roma); Villa Croce (Genova) Centro Arti Visive Pescheria, (Pesaro); Palazzo Fortuny (Venezia) MO.CO (Montpellier) MRAC (Serignan) Hammer Museum (Los Angeles); Rowing (Londra) Royal Museum of Worcester (Worcester)
Splendore Neolitico è stato realizzata insieme a Francesco Angelucci e nasce da un progetto che Nasini porta avanti ormai da diversi anni. La sua ricerca è stata quella di individuare i primi strumenti musicali risalenti al 43.000 a.C composti da ossa e zanne di animali preistorici scavati e lavorati dall'uomo per creare flauti e corni. È interessante osservare come il comportamento del suono varia a seconda della forma dello strumento in cui si diffonde, la riproduzione di ossa di animali preistorici è differente per aspetto e dimensioni rispetto alla fauna contemporanea. Questo ci porta una possibile rievocazione di suoni del tempo lontano in cui l'uomo produceva musica.
Con la collaborazione del Museo di Storia Naturale di Verona, Matteo Nasini ha individuato e scansionato ossa fossili di animali del Pleistocene potenzialmente adatte ad essere lavorate e usate come strumenti a fiato dai nostri antenati. Il lavoro successivo è stato poi quello di riprodurre questi fossili con un processo di stampa ceramica tridimensionale per dare poi vita alle sue performance musicali.